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Produzione e conservazione dei foraggi

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Anno accademico 2006/2007

Codice dell'attività didattica
A1522
Docente
Giorgio BORREANI (Affidamento)
Corso di studi
[f001-c310] laurea i^ liv. in produzioni animali
Anno
2° anno
Tipologia
B - Caratterizzante
Crediti/Valenza
4
SSD dell'attività didattica
AGR/02 - agronomia e coltivazioni erbacee
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Sommario insegnamento

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Obiettivi formativi

fornire le conoscenze di base sulla foraggicoltura, sui sistemi foraggeri nei diversi areali agricoli, sulla eco-fisiologia delle specie foraggere, sulle relazioni tra produzione dei foraggi, qualità e sulle problematiche della conservazione dei foraggi nell’azienda zootecnica
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Programma

La foraggicoltura: cenni sulla storia e l’evoluzione della produzione e conservazione dei foraggi. Importanza dei foraggi nell’alimentazione dei ruminanti. Principali specie foraggere, tipologie colturali e loro diffusione.
Morfologia e fisiologia delle graminacee foraggere: morfologia epigea e ipogea delle graminacee. Il seme e la germinazione, sviluppo della plantula e insediamento della coltura. Fase vegetativa, accestimento e sviluppo della coltura nello stadio vegetativo. Passaggio dalla fase vegetativa alla riproduttiva e modificazioni dell’apice meristematico. Crisi di accestimento. Influenza del momento di taglio sul ricaccio.
Morfologia e fisiologia delle leguminose: morfologia epigea e ipogea delle leguminose. Esigenze di temperatura, luce, suolo ed elementi nutritivi. Il seme e la germinazione. Modalità di crescita e ritmo di taglio nelle diverse tipologie di leguminose: caso dell’erba medica e del trifoglio repens.
Agrotecnica delle colture foraggere: preparazione del terreno, epoca e modalità di semina, concimazioni organiche e minerali, irrigazione.
Valore nutritivo dei foraggi: Metodi per la valutazione della qualità dei foraggi. Fattori ambientali e genetici di variazione della qualità dei foraggi. Influenza dello stadio di sviluppo della pianta sulle caratteristiche dell’erba e momento di effettuazione del taglio. Effetto delle concimazioni sulla qualità dei foraggi prativi.
Conservazione dei foraggi: generalità sulla conservazione dei foraggi. Tipologie di conservazione per via umida e per via secca. Perdite di conservazione.
La fienagione: Il processo di essiccazione dei foraggi in campo. Tasso di essiccazione, quantità di acqua presente nella pianta da evaporare, resistenze alla perdita dell’acqua dovute alla pianta e allo strato in essiccamento. Condizionamento meccanico dei foraggi. Perdite per respirazione, meccaniche, per lisciviazione per graminacee e leguminose. Deterioramenti post-raccolta del fieno. L’essiccazione artificiale dei foraggi.
L’insilamento: Principi biochimici dell’insilamento. Caratteristiche di insilabiltà delle diverse specie foraggere: caso del silomais, del loglio italico e dell’erba medica. Attività enzimatiche e fermentazioni. Microrganismi implicati nelle fermentazioni e nel deterioramento degli insilati. Il ciclo dei clostridi. Perdite durante l’insilamento con particolare riferimento al deterioramento aerobico. Additivi degli insilati. Analisi chimica e valore nutritivo degli insilati. La pratica dell’insilamento. Implicazioni della tipologia di conservazione dei foraggi sulla filiera lattiero-casearia.
Esercitazioni
Riconoscimento e analisi della morfologia e dello stadio di sviluppo delle principali foraggere graminacee e leguminose nelle diverse tipologie colturali da erbaio, da prati avvicendati e permanenti (in campo).
Visita del Centro Sperimentale di Carmagnola dell’Università di Torino, visione delle principali macchine agricole impiegate nella fienagione e nell’insilamento. Determinazione della sostanza secca di foraggi insilati.
Visita di due-tre aziende zootecniche da latte nella pianura piemontese. Studio delle colture foraggere in atto nell’azienda e dei foraggi conservati presenti. Tipologie di sili aziendali.
L’analisi termografica di insilati aziendali di mais e di loglio italico o prato permanente, quale strumento di rilievo del deterioramento aerobico (in un’azienda zootecnica del cuneese). Prelievo di campioni di foraggi secchi e insilati per le analisi.

Testi consigliati e bibliografia

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1)Articoli dalle riviste: Professione Allevatore, Anni 1999-2003,
2) L’Informatore Agrario, 1999-2003 (le copie degli estratti degli articoli saranno date a lezione).
3)Dispense su insilamento fornite dal docente a lezione.
4)Baldoni, R., Giardini L., 2000. Coltivazioni erbacee: Foraggere e tappeti erbosi, III volume. Pàtron Editore, Bologna.
5)Gillet, M. 1980. Les graminées fourragères. INRA, Parigi.
6)Hanson, A.A. (Ed.) 1988. Alfalfa and Alfalfa Improvement. ASA-CSSA-SSSA Publishers, Madison, Wisconsin.
7)Fahey, G.C. (Ed.) 1995. Forage quality, evaluation and utilization. ASA-CSSA-SSSA Publishers, Madison, Wisconsin.
8)Van Soest, P.J. 1994. Nutritional ecology of the ruminant. Cornell University Press, Ithaca, New York.
9)Ciotti, A., 1992. Raccolta e conservazione dei foraggi prativi. Fienagione e Insilamento. L’Informatore Agrario, Supplemento al n° 28, del 28 maggio 1992.
10)McDonald, P., A.R. Henderson, S.J.E. Heron. 1991. The biochemistry of silage. Chalcombe Publications, Marlow, UK.


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Note

Metodo di valutazione
Il corso sarà oggetto di una prova orale, integrata da una relazione a tema riguardante le visite aziendali. Tale relazione andrà consegnata al docente o spedita via e-mail (giorgio.borreani@unito.it) almeno una settimana prima della data dell’appello a cui si intende sostenere l’esame. La prima parte dell’esame verterà sulla discussione dei risultati presentati in tale relazione.
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Ultimo aggiornamento: 08/10/2007 13:38
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